Prati di Tivo, Di Sabatino chiede a tutti un sacrificio

TERAMO – Il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, prova a mettere insieme la Gran Sasso Teramano e gli imprenditori. Obiettivo: riaprire al più presto gli impianti di risalita dei Prati di Tivo. Entro domani serve una risposta. Ed è stato lo stesso presidente a tracciare la strada di un possibile accordo: rinunciare al compenso, per gli amministratori della Gran Sasso, presentare una proposta accettabile sul canone di gestione agli altri. L’sito della riunione di questo pomeriggio in Provincia non appariva scontato. Di Sabatino ha chiesto a tutti gli attori di un eventuale rilancio della stazione turistica teramana un ‘sacrificio’ a tutti, affinchè si possa «esere credibili di fronte alla Regione alla quale andare a chiedere risorse per un Piano industriale “non degli impianti ma del comparto teramano della montagna”». Chi c’era alle riunioni? Rappresentanti della Gran Sasso Teramano, della Camera di commercio, della Regione, dei comuni di Pietracamela e Fano Adriano, gli operatori turistici del costituendo Consorzio Gran Sasso Teramano con la Siget e di quello già operante, il Consorzio Gran Sasso Prati, c’era l’assessore regionale Dino Pepe. «L’obiettivo è quello di un Piano industriale pluriennale e mi piacerebbe che a presentarlo fosse la Provincia dopo averlo elaborato con tutti voi – ha detto Di Sabatino – ma ora dobbiamo risolvere una questione contingente. La somma chiesta dalla Gran Sasso Teramano per la gestione serve a mantenere in equilibrio i conti della società tenuto conto che c’è un notevole squilibrio fra ciò che ha speso per l’investimento e quello che è rientrato in cassa con i finanziamenti. Utilizzando soldi pubblici non posso avallare una proposta a costo zero per chi andrà a gestire sapendo, in partenza, che questo costituirebbe un ulteriore perdita di denaro per le casse pubbliche. Quindi chiedo agli amministratori della società – ha aggiunto il presidente della Provincia – di rinunciare per quest’anno ai loro compensi e chiedo agli operatori di fare una proposta accettabile sul canone di gestione. Se ci saranno delle perdite le dividiamo ma lo facciamo per l’ultima volta perché spendiamo soldi pubblici e io non posso prendere in giro nessuno tanto meno gli imprenditori». Aperture sembrano esserci: domani un incontro tra le parti, in giornata una risposta su un eventuale accordo. Nel nome dei Prati di Tivo.